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I Vampiri

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_MoRgAnA_
view post Posted on 22/5/2011, 20:00




Fin dai tempi più remoti l’uomo è sempre stato convinto che l’anima sopravviva alla morte fisica del corpo che la ospita. Qualcuno era convinto che l’anima in alcuni casi potesse essere così potente da riportare addirittura in vita il corpo.
Per questo le culture del passato seppellivano i corpi con ogni genere di cosa affinchè le anime rimanessero nelle tombe e non diturbassero i vivi, tant’è che accanto al corpo venivano sistemati cibo, bevande, a volte persino concubine.
Ciò che più temevano i vivi era il desiderio di sangue che avrebbe potuto far uscire il cadavere dalla tomba. Pare sia stata proprio questa paura a scatenare i primi racconti di vampirismo. Tra le più antiche leggende c’è quella di Edimmu, in Babilonia.

L’edimmu era un’anima tormentata che non riusciva ad ottenere il giusto riposo e quindi vagava per la Terra in cerca di vittime e di cui succhiava il sangue. I Babilonesi stavano ben attenti a non offendere nemmeno Lilitu, un demone che gli ebrei chiamano Lilith, prima moglie di Adamo e cacciata dal Giardino dell’Eden dopo che si era rifiutata di obbedirgli.
Lilitu era il demone che si avventava sui bambini e i neonati e ne beveva il sangue. Il demone Lilith era anche la causa dei sogni erotici degli uomini che venivano considerati con orrore. Da qi si comprende che la storia del vampirismo è ben precedente a quanto si potrebbe immaginare.
Uno dei personaggi che sicuramente hanno incrementato di più le leggende e le paure dell’immaginario collettivo è il Conte Dracula, vissuto in Transilvania alcuni secoli fa e di cui abbiamo ampiamente raccontato in altri articoli.
Nell’antichità credevano ai vampiri non solo i babilonesi, ma anche i cinesi e gli arabi. Fu solo con l’avvento del cristianesimo che le cose si modificarono.

Una dichiarazione risale al lontano 1725, fu scritta da un ufficiale di polizia del distretto di Gradisk, che ha assistito al disseppellimento di un uomo morto di nome Peter Plogojowitz che viveva nel villaggio di Kisilova in Serbia. Dalla gente del luogo gli fu raccontato che Peter Plogojowitz era morto dieci settimane prima e che da allora ogni notte andava a fare visita alla gente del villaggio, vampirizzandoli e dicendo loro che presto sarebbe morti, in seguito quella gente moriva per una malattia fulminea che però non aveva spiegazione. Di conseguenza la gente del villaggio si era rivolta a questo commissario che doveva assistere e riportare in forma legale e ufficiale quello che avrebbero trovato nella bara del morto. Dapprima il commissario si era rifiutato dicendo che per lui erano solo sciocchezze e dicerie, ma poi il popolo lo aveva minacciato che a causa del suo mancato aiuto, sarebbero stati costretti ad abbandonare il paese e le loro case, cosi il commissario si convinse ad aiutare questa gente nella loro folle impresa con la collaborazione, anche di un prete del villaggio.

Qui avevo avuto modo di vedere il corpo appena estratto dalla bara di Peter Plogojowitz, accorgendomi subito, prima ancora di dare inizio a qualsiasi-voglia osservazione, che non esalava alcun fetore, come, al contrario, avrebbe dovuto succedere a un cadavere, visto che l’intero corpo, fatta eccezione per il naso che era corroso, era perfettamente intatto e fresco. Capelli e barba – ma anche unghie nuove che avevano scalzato le precedenti – avevano continuato a crescere, mentre la vecchia pelle dal colore lievemente biancastro, era scivolata via, lasciando ben intravedere la ricrescita di un strato di epidermide. Il volto e le mani i piedi in definitiva l’intero corpo si erano conservati intatti, e forse non erano stati cosi floridi neppure quando l’uomo era in vita. Devo confessare che non senza una grande sorpresa ebbi modo di notare del sangue fresco sulla sua bocca, quello stesso che , stando alle dicerie della gente, egli aveva succhiato alle sue vittime. In breve, tutti i segni distintivi erano presenti in lui, proprio come la gente si era aspettata di trovare. Dopo che sia io che il pope avevamo constatato tutto questo, mentre nel popolo più che il timore stava montando una rabbia feroce, qualcuno, con grande rapidità aveva appuntito un paletto di legno destinato a essere conficcato nel cuore del morto. Quando ciò era accaduto, sangue fresco era sgorgato in abbondanza, fuoriuscendo anche da tutti gli altri orifizi del volto, come le orecchie e la bocca. Alla fine di tutto, nel pieno delle loro usanze, avevano bruciato il corpo, in hoc casu, riducendolo in cenere. Su questi fatti ho ritenuto di dover informare la illustrissima amministrazione, chiedendo, in piena e totale umiltà e obbedienza, che se un qualche errore è stato compiuto, non venga a me attribuito ma alla folla, nella circostanza guidata da un formidabile terrore.
Firmato: il funzionario imperiale del distretto di Gradisk.


Questo documento è la prova che i vampiri un tempo esistevano. Oppure che il commissario, che ha riportato l’accaduto, fosse un pazzo che si è inventato tutto, ma come potrebbe un commissario di tutto rispetto inventarsi una storia talmente assurda?; rischiando il posto di lavoro ed inoltre di essere giudicato pazzo?
Altri documenti e testimonianze, nel corso della storia, di ufficiali e medici ci sono, possibile che queste persone di alto ceto e di rispettabile impiego non avessero altro da fare che inventarsi storie di vampiri e di morte? Potremmo quindi affermare che i vampiri esistono?

www.esoterya.com/vampiri-esistono/10922/

se poi sono come Angelus.... :Che topa:

 
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