Bè, tutto questo non mi è assolutamente nuovo.
Il Cattolicesimo antico, la chiesa del medioevo tanto per intenderci, utilizzava assorbire le pratiche religiose di altri polpoli con l'obiettivo di fare un'unica chiesa di adoratori, e quindi schiavi delle paure che i pontefici di allora perpetravano nei confronti di chi non aveva dimestichezza con gli Scritti Sacri.
Anzi, la Chiesa stessa nel Medioevo metteva al rogo chiunque solo possedeva una copia della Bibbia, e questa è storia.
Detto questo, il 25 Dicembre è una festività che in origine era quella Babilonese, festività legata al culto del sole, il sole invitto.
Festa che è stata poi opportunamente ritoccata nel tempo per festeggiare la nascita del Cristo (la Chiesa non poteva fare esplicitamente una festa al Dio sole, in quanto cristianamente parlando esiste un solo Dio).
Gesù dovrebbe essere nato all'incirca tra il mese di Settembre e Ottobre; come ricordato da _MoRgAnA_
nella Bibbia non compare la data di nascita, bensì quella della morte del Cristo.
La Bibbia curiosamente fa esplicito riferimento solo a due celebrazioni di compleanni, quello del faraone d’Egitto (XVIII secolo a.E.V.) e quello di Erode Antipa (I secolo E.V.).
I due avvenimenti sono simili, in quanto in entrambi i casi ci fu un grande banchetto e vennero concessi favori;
entrambi sono ricordati per delle esecuzioni capitali: l’impiccagione del capo dei panettieri del faraone nel primo caso, la decapitazione di Giovanni il Battezzatore nel secondo. — Genesi 40:18-22; 41:13; Matteo 14:6-11; Marco 6:21-28.
Con l’avvento del cristianesimo il punto di vista sulle celebrazioni del compleanno non cambiò.
Gesù istituì la Commemorazione (Pasqua) non della sua nascita, ma della sua morte, dicendo: “Continuate a far questo in ricordo di me”. (Luca 22:19)
Se i primi cristiani non celebravano né commemoravano il giorno della nascita del loro Salvatore, tanto meno avrebbero celebrato il proprio compleanno.
Lo storico tedesco August Neander scrive: “La nozione della festa del compleanno era lungi dalle idee dei cristiani di questo periodo”. (Allgemeine Geschichte der christlichen Religion und Kirche, 1842, vol. 1, p. 518) “Origene [scrittore del III secolo E.V.] . . . insiste che ‘di tutte le sante persone menzionate nelle Scritture, non si narra di nessuna che osservasse una festa o che tenesse un grande banchetto nel suo genetliaco. Solo i peccatori (come Faraone ed Erode) si rallegrano grandemente del giorno in cui vennero in questo basso mondo’”. — The Catholic Encyclopedia, 1913, vol. X, p. 709.
È chiaro dunque che la celebrazione del compleanno non trae origine né dalle Scritture Ebraiche né da quelle Greche.
Inoltre, la Cyclopædia di M’Clintock e Strong (1882, vol. I, p. 817) dice che gli ebrei “consideravano le celebrazioni del compleanno come parte dell’adorazione idolatrica . . . e questo probabilmente a motivo dei riti idolatrici che si tenevano in onore di quelli che erano ritenuti gli dèi patroni del giorno in cui si teneva il ricevimento”.
La Bibbia ricorda pure una cosa interessante, lo scrisse il Saggio Re Salomone:
Ecclesiaste 7:1: "
Un nome è meglio che il buon olio, e il giorno della morte che il giorno della nascita"
Per i genitori il giorno della nascita del loro bambino è un giorno di grande gioia, anche se per ciascun individuo, secondo il saggio re Salomone, il giorno della morte, se ci si lascia dietro una vita meritoria e ci si è fatti un buon nome presso Dio, è ancor meglio del giorno della nascita.
Quello che alla fine conta nella storia dell'uomo è ciò che ha fatto; Ci si ricorderà di lui per quello che ha fatto, per quello che è stato, sopratutto se ha fatto cose buone.